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Immobili Pubblica Amministrazione. Via al Decreto interministeriale per finanziare l’efficienza

Immobili Pubblica Amministrazione. Via al Decreto interministeriale per finanziare l’efficienza energetica

Firmato dai quattro Ministeri coinvolti, il decreto disciplina gli interventi per il miglioramento della prestazione energetica degli immobili della PA. Finanziamenti largamente insufficienti. Quanti sono gli immobili della Pubblica Amministrazione bisognosi di migliorare le prestazioni di efficienza energetica? Sono migliaia e migliaia quasi tutti in classe energetica G. La peggiore. L’Unione europea ha imposto agli Stati membri con la direttiva 2012/27 la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio nella misura del 3% annuo. La stessa direttiva è stata recepita in Italia con il decreto 102/2014 che prevede un finanziamento di 355 milioni di euro per il periodo 2014-2020. Un finanziamento che appare subito largamente insufficiente viste le dimensioni del patrimonio. Finalmente con il decreto firmato dai ministeri dello Sviluppo economico, Ambiente, Infrastrutture e Trasporti e Economia e Finanze, in via di pubblicazione in Gazzetta ufficiale, può partire la prima tranche del programma con un finanziamento di 70 milioni di euro. Questo per i progetti presentati nel biennio 14-15.

I progetti comprendono interventi di: a) isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato; b) sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato; c) installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da Est-Sud-Est a Ovest, fissi o mobili, non trasportabili; d) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti generatori di calore a condensazione; e) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica; f) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa; g) installazione di impianti di cogenerazione o trigenerazione; h) installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling; i) sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore; l) riqualificazione degli impianti di illuminazione; m) installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore; n) installazione di sistemi BACS di automazione per il controllo, la regolazione e la gestione delle tecnologie dell’edificio e degli impianti termici anche unitamente a sistemi per il monitoraggio della prestazione energetica.

Un importante ruolo è riservato all’ENEA  che dovrà predisporre un programma dedicato alla manutenzione e dell’efficientemento energetico dell’amministrazione centrale e formare i responsabili  degli immobili della pubblica Amministrazione. Bene certamente il decreto che è meglio di niente. Tuttavia: 1. I finanziamenti risultano largamente insufficienti rispetto all’effettivo fabbisogno; 2. Nella misura del 3% annuo occorrerà almeno un terzo di secolo per rendere efficienti gli immobili della PA. Tenendo conto dei tempi di realizzazione dei progetti e dei cantieri, potrebbe essere un obiettivo raggiungibile verso il 2050. Se andrà tutto bene. Una data che appare a tutti un po’ lontana.

Fonte: Guidafinestra

Comunicato stampa


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